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Il Segretario Generale della Nato ha incontrato Giorgia Meloni

Al centro dell’incontro il ruolo dell’Alleanza Atlantica quale pilastro imprescindibile per la sicurezza comune a fronte delle molteplici Aree di instabilità, nonché il contributo di primo piano dell’Italia alla difesa euroatlantica a 360° gradi.  Discussi anche il sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina, il rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza anche a favore di un’industria della difesa sempre più innovativa e competitiva.
Nel momento in cui l’Europa attende intrepida il risultato delle Elezioni americane, Mark Rutte si presenta davanti a Giorgia Meloni per la prima volta da quando è ufficialmente alla guida la Nato e nel momento più delicato del conflitto in Ucraina. E porta con sé una domanda secca. La stessa che sta ponendo in tutte le Cancellerie del Continente con chiarezza e senza girarci attorno: «Intendete sostenere Kiev, anche se dovesse vincere il leader repubblicano».
La risposta di Giorgia Meloni è netta, almeno secondo quanto riferiscono i ben informati: «Non cambieremo la nostra linea di supporto all’Ucraina, chiunque entri alla Casa Bianca». La questione ucraina è, infatti, lo snodo della politica estera del nostro Governo. Meloni, in queste ore, vive l’imbarazzo di chi potrebbe ritrovarsi molto presto imbrigliata fra linee divergenti, anche di fronte ad un disimpegno americano. Le avvisaglie del problema incombente, sono già evidenti in queste ore.