Primo Capo dello Stato eletto con le regole della Costituzione
Costruttore tra i più importanti della nostra democrazia, figura di elevato prestigio internazionale che aiutò l’Italia nel dopoguerra a riconquistare la dignità perduta con il fascismo. Economista di vasta cultura e sensibile ai temi dell’uguaglianza sociale.
Luigi Einaudi si dedicò, infatti, con intelligenza e passione alla ricostruzione del Paese e poi, da Presidente della Repubblica, spiegò il suo impegno a tessere la tela della nuova democrazia italiana. Grande è il debito che la Comunità nazionale ha verso questo padre della Patria.
«Einaudi ha impresso la propria impronta con sobrietà e misura, grande determinazione e fede nella libertà, contribuendo a far crescere il consenso su quei valori che hanno consentito all’Italia di risalire dalle macerie della guerra e della dittatura» ha, poi, ricordato Mattarella nel suo intervento.
«Democratico autentico che non ebbe timore a firmare nel 1925 il Manifesto degli intellettuali non fascisti di Benedetto Croce – ha, infine, ridadito il Presidente della Repubblica -. Il convinto europeismo di Einaudi risalta come un’altra chiara testimonianza della sua capacità di visione del futuro. Tutto questo rende prezioso e vitale il suo insegnamento».