Il Presidente della Repubblica, nel centenario della nascita di Pier Polo Pasolini, ha voluto commemorare la genialità del grande scrittore e regista italiano
Pasoliniera nato a Bologna il 5 Marzo 1922. Dopo aver vissuto in Friuli-Venezia Giulia, nel 1950 si trasferì a Roma dove ebbe inizio la sua carriera di intellettuale, sicuramente uno dei più eclettici e scomodi di tutto il ‘900.
«Pier Paolo Pasolini ha impresso un segno importante nella cultura italiana – ha, infatti, dichiarato il Capo dello Stato aprendo il suo messaggio commemorativo – la sua lezione continua a parlarci con il linguaggio affilato dei suoi scritti e delle sue immagini, con l’assoluta originalità delle sue visioni, con quell’attenzione alle marginalità, cifra distintiva della sua opera, che in lui esprimeva un desiderio di pienezza umana».
Per Sergio Mattarella «il linguaggio e le idee di Pasolini, così come l’intera sua vita, hanno continuamente messo alla prova convenzioni consolidate, provocando polemiche che non di rado gli sono costate emarginazioni ed esclusioni».
«La sua voce – ha, infine, ricordato il Presidente – che voleva mettere in guardia sulle ambivalenze del progresso e della contemporaneità, che intendeva segnalare i possibili impoverimenti per l’umanità, travestiti da maggiori ricchezze, rappresenta tuttora una testimonianza su cui riflettere».
Anche il Ministero della Culturacon un video inedito pubblicato sui propri profili social, ha voluto ricordare l’artista in un racconto per immagini, narrato attraverso le citazioni tratte dai sui scritti giovanili, grazie a 70 scatti fotografici in bianco e nero che lo ritraggono in differenti contesti nella sua amata Roma.