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La premier si aspettava un trattamento di favore da Washington

Attendista. Silente. Ma soprattutto: in una posizione scomoda. Giorgia Meloni sperava di giocare una partita diversa con Donald Trump. Sui Dazi, soprattutto. E sull’Ucraina puntava a diventare fin da subito l’europea capace di parlare con la Casa Bianca, senza intermediari.
La premier non rinuncia all’obiettivo, ci crede ancora, ma per il momento deve gestire un dato di realtà. Il tycoon sta colpendo l’Europa, senza troppe distinzioni. Cerca di disarticolarla, a volte mortificandola. E così, il  Presidente del Consiglio italiano ha dovuto compiere nelle ultime ore alcuni passi informali, quasi obbligati.
Ad esempio, ha comunicato alla Commissione Europea che l’Italia sarà al fianco di Bruxelles nella reazione alle barriere doganali imposte dagli Stati Uniti. Un concetto, questo, che la Meloni ha condiviso con Ursula von der Leyen. Non era scontato che lo facesse. Almeno in questa prima fase, per reagire ai Dazi americani sarà, infatti, un muro contro muro.