I colloqui bilaterali si sono concentrati sull’attuazione del Piano Mattei
Sotto gli stucchi di alabastro del Palazzo presidenziale di Eliopoli, Giorgia Meloni ed Ursula von der Leyen insieme a 4 Capi di Governo dell’Unione Europea, fra cui Grecia, Cipro, Austria e Belgio, hanno strappato all’autocrate Al Sisi la promessa di fermare gli sbarchi e di mediare su Gaza. Una promessa a caro prezzo: 7,4 miliardi di aiuti da Bruxelles. Soldi di cui il leader del più grande e popoloso Paese arabo ha un maledetto bisogno.
Va detto, comunque, che la Meloni in questa operazione non è sola. Von der Leyen, infatti, fornisce una copertura politica continentale, almeno finché sarà in carica, poiché l’Europa riconosce l’Egitto come «partner affidabilee cruciale per la sicurezza dell’Area», rafforzando le frontiere e garantendo i rimpatri.
A margine degli incontri, sono stati adottati una serie di intese bilaterali riconducibili alla realizzazione del Piano Matteiper l’Africa che riguardano quindi, soprattutto, i migranti, mentre l’altro grande tema affrontato al Cairo è stata Gaza.
«È in cima alle nostre preoccupazioni» ha, poi, dichiarto il premier Meloni, tant’è che stata concordata un’intesa per rafforzare il contributo dell’Italia in risposta all’emergenza sanitaria nei confronti della popolazione civile di Gaza.
Nel corso del colloquio, infine, il Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente al-Sisi hanno concordato di stabilire un partenariato fra Italia ed Egitto nel contesto dei grandi progetti agricoli e di bonifica, finalizzati a stabilire una ‘model farm’ e a trasferire le più innovative tecnologie italiane nel Settore per contribuire alla sicurezza alimentare.