Era andato tutto via più o meno liscio. Le risposte di Giorgia Meloni al dibattito alla Camera sulla linea che il Governo terrà al Consiglio europeo, oggi erano state previste, nemmeno troppo pepate. Ma a cambiare il senso della giornata è stata la stessa premier, che in conclusione della sua replica ha lanciato un durissimo attacco contro il Manifesto di Ventotene.
Il documento è stato scritto nel 1941 da Spinelli, Rossi e Colorni dal confino, imposto da Mussolini. «Spero che quelli che lo citano non l’abbiano letto – ha dichirato la Meloni – perché l’alternativa sarebbe spaventosa». E di spaventoso nel Manifesto, ci sarebbero passaggi come «la rivoluzione europea per rispondere alle nostre esigenze dovrà essere socialista». E ancora «attraverso questa dittatura del Partito si forma il nuovo Stato e attorno a esso la nuova democrazia».
«Non so se questa è la vostra Europa – ha, infine, concluso, il Presidente del Consiglio – ma certamente non è la mia». Ed è questa un’esplosione che ha squassato l’Aula. All’improvviso si sono levate grida indignate, con il Presidente della Camera Lorenzo Fontana che si è visto costretto, più volte, a sospendere i lavori, per cercare di riportare la calma.