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Non è più un mondo per giovani

Negli Stati Uniti, ad esempio, dove a sfidarsi per la Casa Bianca sono Joe Biden, 81 anni, e Donald Trump, 77 anni, il dibattito sull’età è accesissimo. Secondo un recente sondaggio addirittura il 73% degli americani ritiene il Presidente in carica troppo anziano per un secondo mandato.
Ma le cose non vanno meglio nemmeno altrove. Leader ultrasettantenni guidano, infatti, più della metà della popolazione mondiale. A dominare la top ten della gerontocrazia nei Paesi più popolosi c’è proprio Biden, mentre il secondo posto del triste podio spetta al brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, 78 anni, tornato a guidare il suo Paese a Gennaio 2023.
Un decennio fa, quando alla Casa Bianca c’era un Presidente giovane come Barack Obama, le cose sembravano andare in ben altra direzione. A determinare l’attuale boom dei leader boomer, principalmente 2 fattori: autocrati come Xi e Putin hanno rafforzato la loro presa sul potere e nelle democrazie liberali, vincere è diventato sempre più costoso e questo ha lasciato spazio a politici navigati, dalle reti economiche ben rodate.
A dispetto della popolazione più anziana il vecchio Continente, a sorpresa, va in controtendenza. In Europa, tuttavia, governano leader come il francese Emmanuel Macron, 46 anni, insieme a Giorgia Meloni, classe 1977 e Pedro Sanchez, nato nel 1972.
Secondo il politologo svedese Aksel Sundström leader anziani allontanano i giovani dalla politica, determinano un ciclo di alienazione. «Candidati che hanno l’età dei loro nonni, allontanano i giovani dalle urne – scrive, infine, il Wall Street Journal -. Ma questo certo non stimola i politici anziani a concentrarsi sui timori delle nuove generazioni, dalle ingerenza dell’Intelligenza Artificiale ai cambiamenti climatici».