Ha cambiato il destino del mondo quando ha deciso di smantellare l’Impero Comunista, favorendo sotto tutti i punti di vista l’indipendenza degli Stati satelliti
Soprattutto per questi motivi Mikhail Gorbaciov, scomparso all’età di 91 anni, non sarà mai abbastanza amato nel suo Paese, al punto che oggi soltanto il 15% dei russi sente di giudicare in maniera positiva le scelte politiche che lo indussero a portare a conclusione un processo che già negli anni precedenti era stato avviato dai suoi predecessori.
Gorbaciov, in fondo, ha ridato speranze ad ogni abitante del pianeta collocato a qualsiasi latitudine, dopo gli anni convulsi e spasmodici della ‘guerra fredda’ che avevano tenuto purtroppo in ansia milioni di cittadini, da Mosca a Washinton, passando per tutte le capitali europee. Oggi che la sua epoca è diventata (ormai) storia contemporanea, si avverte in ogni caso la mancanza di quella saggezza e lungimiranza appartenuta ad un uomo colto e mite, che dietro al suo sguardo rassicurante ‘ha nascosto‘ all’umanità le inquietudini del mondo intero.
Nel corso del suo mandato, ha messo fine alla corsa agli armamenti nucleari, nella convinzione che non fosse più tempo di stabilire il nuovo Ordine mondiale con l’uso della semplice e letale forza. Detestava senza mezze misure la realpolitik, ma amava profondamente la sua dolce Raissa, definita da molti ‘l’altrà metà della Perestroika‘. Da Putin gelido cordoglio, anche se per l’Occidente resterà sempre un gigante della politica e della pace fra i popoli. Addio Presidente, che la terra ti sia lieve.