Continua il botta e risposta tra il Ministero della Cultura e Legambiente, dopo l’attacco sferrato al titolare del dicastero Gennaro Sangiuliano dal Presidente nazionale dell’Associazione ambientalista Stefano Ciafani. «Sangiuliano, da quando si è insediato, non ha mai affrontato il tema dei campi fotovoltaici ed eolici» ha ricodato, infatti, Ciafani pur rappresentando le Soprintendenze con i loro ‘no’, quale «principale ostacolo alla transizione ecologica».
Il Presidente di Legambiente aveva, inoltre, invitato il Ministro a riscrivere le Linee Guidaper le Soprintendenze, giacché quelle attuali risalgono al 2010. È in particolare su quest’ultimo punto che i collaboratori di Sangiuliano hanno voluto puntualizzare alcuni aspetti: «Non è competenza del Ministro della Cultura emanare le Linee Guida evocate da Legambiente, evidenziando al tempo stesso, come le Soprintendenze si esprimono in termini di legge».
Insomma, le Istituzioni preposte a tutelare il Patrimonio artistico e paesaggistico del Belpaese deciderebbero se dare o negare il loro consenso alla realizzazione di impianti rinnovabili, sulla base di criteri stabiliti da altri Dicasteri. «Sangiuliano e il suo staff fanno finta di non capire – ha, poi, replicato Ciafani -. Anche quando saranno state definite le attesissime Aree idonee, le Soprintendenze potranno continuare a dare frequenti pareri negativi, come hanno fatto negli ultimi anni».
«Per questo è fondamentale che il Ministero della Cultura approvi ‘sue’ Linee Guida – ha, infine dichiarato il Presidente degli ambientalisti – che aiutino le Soprintendenze ad accompagnare le Imprese della transizione energetica in una migliore integrazione paesaggistica dei nuovi impianti, invece che subirli, come sembra avvenire oggi». La polemica continua, ma ha almeno il merito di aver aperto una crepa nel muro che finora divideva le parti.