Un destino bizzarro quello del milanese Marco Zaffaroni in principio chiamato da Campedelli sulla panchina del Chievo, ma poi al Cosenza non appena i clivensi sono stati estromessi dalla Serie B
Il tecnico rossoblù è intervenuto in Conferenza Stampa alla vigilia del match di Coppa Italia tra Fiorentina e Cosenza. I Lupi, fortemente penalizzati dalla lunga attesa a cui sono stati costretti prima di conoscere il proprio destino calcistico con la conseguente riammissione in cadetteria, si ritrovano ancora con un organico decisamente carente a poco più di una settimana dal debutto con l’Ascoli.
E’ piena emergenza, dunque, tant’è che dopo il grave infortunio di Del Favero, portiere preso in prestito dalla Juventus, il Direttore Sportivo Goretti è dovuto correre ai ripari richiamando fra i pali quell’Umberto Saracco da poco sollevato dall’incarico. Urgono, quindi, rinforzi immediati, altrimenti per la Società di patron Guarascio si annuncia una partenza a rischio elevato in un Campionato estremamente competitivo.
«E’ stata certamente un’estate anomala per tutto quello che è successo», ha esordito mister Zaffaroni alle domande dei giornalisti. «Dopo lo svincolo mi è capitata questa opportunità che ho accettato con grande entusiasmo in quanto anche il Cosenza, come il Chievo, è una Società importante, per cui per me è un motivo di grande orgoglio essere stato preso in considerazione».
Il neo allenatore si è, poi, soffermato sugli aspetti tecnici: «In questo momento avremmo avuto bisogno di una partita di un altro livello, però il Calendario ci impone questa gara e noi dovremo affrontarla consapevoli delle tante difficoltà. Occorrerà fare il massimo pur sapendo delle nostre problematiche. Ci auguriamo, comunque, che arrivino altri calciatori».