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Lavrov ribadisce la linea dura

Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov gela le aspettative di una tregua in tempi brevi nella guerra in Ucraina.Una frase sibillina che però spiega quanto Putin non voglia rinunciare ai territori che considera russi, dalla Crimea al Donbass. Il Cremlino alterna il bastone alla carota e quindi evita di chiudere alla trattativa: «Siamo sempre stati e rimaniamo pronti a negoziare» ha ribadito il Ministro.
Ma con l’evidente obiettivo di alzare la posta: «Possiamo parlare solo di accordi affidabili e giuridicamente vincolanti, che dovrebbero eliminare le cause profonde del conflitto». La squadra di Putin, dunque, si prepara a discutere a Gennaio con Donald Trump, ma nello stesso tempo cerca di arrivare all’appuntamento da posizioni di forza.
E infatti Lavrov, si è rivolto proprio alle ipotesi di tregua fatte circolare dal futuro inquilino della Casa Bianca.Il Cremlino non vuole una tregua, ma una pace che assegni alla Russia i territori conquistati e non accetta l’idea di una forza di interposizione europea. Il negoziato con Trump non si presenta, tuttavia, agevole.