Tregua parziale nel corso di una telefonata di 2 ore e mezza

Vladimir Putin, parlando ieri al telefono con Donald Trump, ha accettato di sospendere per 30 giorni i bombardamenti sulle infrastrutture energetiche ucraine e ne ha dato subito l’ordine all’Esercito russo. Ci sarà oggi uno scambio di 175 prigionieri russi con altrettanti ucraini. La Casa Bianca ha subito celebrato la notizia.
Sul suo social Truth il Presidente americano ha espresso piena  soddisfazione per una telefonata giudicata «molto buona e produttiva». In effetti, è la prima tregua accettata in 3 anni di conflitto da entrambe le parti, ma resta il fatto che Putin non è arrivato a chiudere l’accordo del pieno cessate il fuoco per un mese, proposto dagli americani.
In realtà anche Zelensky, ad un certo punto, nell’Ottobre del 2024, aveva suggerito una tregua parziale sugli attacchi alle infrastrutture energetiche come primo passo verso la pace. Poi il mese scorso era andato a Gedda con una proposta più ampia di uno stop agli attacchi aerei e marittimi, ma gli americani l’avevano ritenuta insufficiente, spingendo  a Kiev ad accettare una tregua completa ed incondizionata di 30 giorni.