Al centro dell’esposizione l’intellettuale antifascista. La mostra è allestita nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi
Si terrà sino al prossimo 19 Marzo ed è intitolata Carlo Levi a Firenze. Un anno di vita sotterranea, riferita soprattutto al soggiorno dello scrittore a Firenze, negli anni che vanno dal 1941 al 1945, nel buio periodo della Seconda Guerra Mondiale e dell’occupazione nazista, fino alla lotta di Liberazione e alla ripresa della vita pubblica democratica.
In evidenza anche le opere dipinte durante il confino ad Aliano (1935-1936). La mostra è, quindi, incentrata sull’impatto che la guerra ed il ventennio fascista lasciano in Levi, insieme all’esperienza difficile e disarmante del confino, anni in cui matura le sue convinzioni politiche e sociali e che renderà nelle sue opere pittoriche e letterarie.
È, infatti, a Firenze che Levi scriverà in seguito il suo primo e più noto romanzo dal titolo Cristo si è fermato a Eboli, il ritratto di un’Itala arretrata e ripiegata su sé stessa. Il libro, tra l’altro, racconta il periodo in cui proprio l’autore fu costretto a vivere da esiliato nel Sud del Paese.