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Da questo momento Francesco (per tutti Pecco) ha un appuntamento con la storia

Torinese di Chivasso, trapiantato a Pesaro per respirare la stessa aria a tutto gas di Valentino Rossi, Bagnaia ha vinto gli ultimi 2 titoli mondiali della Moto GP e, dall’alto della sua Ducati, è il grande favorito anche quest’anno. In Qatar parte oggi una maratona di 21 Gran Premi che lo porteranno in giro per il mondo, con la rossa che tutti ci invidiano.
Borgo Panigale, infatti, alle porte di Bologna, è tornata ad essere la capitale della velocità a 2 ruote. Merito di un grande, certosino quanto avveniristico lavoro di squadra, ma anche di un pilota elegante, pulito e concreto come Bagnaia.
Pecco fa parte di quei Campioni apparentemente ‘normali’ che, invece, sanno fare cose straordinarie. Con lui, appunto, un italiano su moto italiana, è tornato a conquistare il Mondiale dopo 50 anni. L’ultimo era stato Agostini, nel 1972, sulla Mv Agusta.
L’anno scorso si è ripetuto continuando a guidare con regolarità e serenità, come se stare in testa al gruppo a 300 all’ora, fosse la cosa più semplice e normale del mondo. E qui consiste il segno del vero fuoriclasse. Rendere facile tutto ciò che per gli esseri umani appare quasi impossibile.
E così il ragazzino che, sgommata dopo sgommata, ha cominciato da piccolo con una mini moto da cross e, poi, il giovane che si faceva portare da papà in Camper fino in Danimarca per un Europeo giovanile, ora è in sella per fare il tris nella corsa più prestigiosa del mondo.