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Dal Senegal il primo maestro artigiano riconosciuto anche in Laguna

Primo maestro vetraio africano riconosciuto dai maestri veneziani, Moulaye Niang preferisce non comunicare la sua età. Si sente un artista. E a vedere le sue composizioni, perle di vetro create a lume, arrivano decisamente le conferme. «A Murano ho ritrovato la vita lenta della mia Africa – ha dichiarato l’artista – i ritmi indolenti del villaggio. Non ci sono grattacieli, il cielo si lascia guardare. C’è acqua attorno alle botteghe, nessuna automobile. All’alba gli uccelli annunciano il risveglio».
E’ cresciuto a Parigi, ma ogni estate da bambino li ha trascorsi con i genitori artigiani nel campo dei gioielli e dei tessuti, a Casamance, un villaggio a Sud del Senegal dove la natura, fra sentieri di sabbia rossa e montagne che scendono al mare, è tuttora incontaminata. Non è stata una passeggiata la vita di Moulaye. Dalla Francia scopre, poi, Venezia durante una gita scolastica. Se ne innamora.
Conosce, infine, uno dei più grandi maestri del vetro contemporaneo e la sua maestria, figlia dell’umiltà e dell’esperienza, il giovanotto la fa sua senza, tuttavia, tenerla per sé: «Molti maestri vetrai custodiscono il proprio segreto gelosamente – ha, quindi, raccontato -. Io, invece, lo dono agli altri». Un recente progetto ha, infatti, coinvolto un Orfanotrofio, per cui alcuni giovani hanno potuto apprendere l’arte del creare le perle.