La teoria dell’attentato Occidentale non convince i Consiglieri dello Zar
Il Cremlino insiste sulla linea che dietro l’attacco di Mosca ci sarebbero Ucraina, Stati Uniti e Gran Bretagna. Una narrativa non supportata da alcuna prova, come avrebbe sostenuto almeno una parte della cerchia di Putin durante la riunione che si è svolta in questi giorni.
La fedelissima Maria Zakharova, Portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha definito tale notizia «la madre di tutte le fake», sottolineando come sia estremamente difficile credere che l’Isis possa avere avuto la capacità di lanciare un attacco simile alle porte di Mosca.
Per cercare di dare un fondamento a tale teoria, le Autorità russe sono passate alle vie di fatto, mettendo in galera a Rostov un gruppo di disgraziati. Gli arrestati sono, infatti, accusati di terrorismo e sospettati di essere coordinati e pagati dall’estero.
Secondo le indicazioni date dallo stesso Putin, la teoria viene anche avvallata dalla Chiesa ortodossa russa. C’è poi una richiesta della Duma alla Magistratura russa perché indaghi su presunti «fondi occidentali al terrorismo». Dagli Stati Uniti è, invece, tornato a parlare di Ucraina, dopo giorni di silenzio, il Presidente Biden e lo ha fatto a modo suo, definendo Putin «un macellaio».