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L’attivista iraniana da anni si batte contro la pena di morte e per i diritti delle donne

L’Accademia di Oslo ha, così, deciso di premiare Narges Mohammadi Vicepresidente del Centro per i difensori dei diritti umani in Iran. Attualmente detenuta nel famigerato Carcere di massima sicurezza di Evin, è stata arrestata 13 volte, condannata 5, per un totale di 31 anni di restrizione delle sue libertà.
«Se le Autorità iraniane prenderanno la giusta decisione, la rilasceranno così che potrà essere qui per ritirare il premio a Dicembre» ha dichiarato la Presidente del Comitato dei Nobel di Oslo Berit Reiss-Andersen. L’attivista è nata a Zanjan il 21 Aprile 1972, mentre la sua famiglia ha definito questo come «un momento storico per la lotta per la libertà in Iran».
Per Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo, l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Narges Mohammadi rappresenta ««un messaggio molto importante» e a stretto giro è arrivato anche il commento da parte dell’Onu che ha, quindi, dichiarato: «La vittoria del Nobel evidenzia il coraggio delle donne iraniane».