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Il 9 Maggio 1950 il Ministro del Governo francese Robert Schuman in un importante discorso annunciò un piano ambizioso per garantire una pace a lungo termine nell’Europa del dopoguerra

Oggi  è la Festa dell’Europa. La data ricorda, infatti, il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet ed esposto nella Dichiarazione Schuman, che segnò l’inizio del processo di integrazione europea con l’obiettivo di una futura Unione Federale.
Sta di fatto che per una involontaria coincidenza storica, sia Mosca che Bruxelles festeggiano nello stesso giorno due eventi distinti e separati.
Per Putin è la giornata della vittoria contro i nazisti nella Seconda Guerra Mondiale. Per il resto del continente, invece, è la festa dell’Europa, una data in cui si è soliti identificare l’avvio, appunto, del processo d’integrazione.
Lo scorso anno, il 9 Maggio è stato scelto come momento simbolico per il lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa, un grande esperimento di democrazia partecipativa con cui le Istituzioni comunitarie hanno tentato di coinvolgere i cittadini nella definizione delle politiche europee dei prossimi anni.
Ora, purtroppo, è il momento di una tragedia, una guerra che si combatte nel cuore dell’Europa e che coinvolge milioni di civili, costretti alle più atroci sofferenze: dalla perdita della vita, all’abbandono della propria terra.
Basterebbe questo per far dire agli europei che non c’è nulla da festeggiare. Così come non è ammesso celebrare la fine del nazismo nel momento in cui Putin si rivela un autentico cinico criminale alla stregua di Hitler.