C’era un tempo, nei luoghi di lavoro, uno spazio condiviso meglio conosciuto come Ufficio. Prima che il flagello Coronavirus obbligasse molti lavoratori, sia pubblici che privati, a fare uso dello smart working era consuetudine occupare, ogni mattina, la propria scrivania.
La pandemia, frattanto, ha rivoluzionato molte cose ridisegnando alcune fondamentali realtà ampiamente consolidate nel costume e nella cultura del nostro Paese. Era, oltretutto, frequente fermarsi in pausa davanti al distributore del caffè non solo per dedicarsi al meritato relax, ma anche per rinsaldare relazioni con i propri colleghi.
Ora questo rito sembra essersi improvvisamente interrotto e se confrontato all’aumento della produttività dei numerosi dipendenti costretti intanto a lavorare da casa, l’eventualità che una modalità apparsa in un primo momento del tutto occasionale diventi una regola, sembra concretizzarsi. Ma per gli scettici, tutto sommato, un semplice schermo non potrà mai bastare, per cui il posto di lavoro reale, inteso come luogo fisico, sarà sempre indispensabile.
Pertanto, è più che probabile che già nell’immediato futuro, dal 31 Luglio in poi, si debba nuovamente tornare in Ufficio con le inamovibili scrivanie e la solita pausa caffè, facendo comunque attenzione al rispetto delle norme di sicurezza previste dai Protocolli sanitari, mascherine e distanza di 1 metro comprese.