Siamo in emergenza totale. Ora la situazione è davvero preoccupante. Un’altra giornata nera, infatti, viene fuori dai dati odierni comunicati dalla Protezione Civile nella consueta Conferenza stampa delle ore 18:00. Il contagio non si arresta, anzi aumenta.
Il picco annunciato, per il momento, ancora non arriva. La fatidica data in cui dovrebbero calare sia il numero sconfortante dei decessi, che dei ricoverati in terapia intensiva, si allontana. Si parla addirittura del prossimo 31 Marzo, nonostante le forti limitazioni assunte dal Governo al quale, nel frattempo, le Regioni italiane chiedono di fare di più.
E’ chiaro che se la situazione non dovesse migliorare, si potrebbe andare, da qui a qualche giorno, verso la chiusura totale di tutte le attività. In Italia, tuttavia, il diffondersi del Coronavirus ha già ampiamente superato il livello di guardia raggiunto qualche mese fa in Cina.
Bisogna risalire ai tempi della cosiddetta “spagnola” diffusasi durante le prima guerra mondiale per vedere un Occidente messo così alle strette e prossimo, tra l’altro, ad un vero e proprio tracollo economico, oltre che sociale. Intanto, continua ad allarmare l’emergenza sanitaria in molti Ospedali della Lombardia, dove, insieme al personale, mancano anche i posti letto.
Gli anni di un liberismo sfrenato, purtroppo, hanno provocato molti squilibri al Sistema Sanitario Nazionale. L’auspicio è che dopo questa drammatica esperienza, le Classi Dirigenti possano seriamente trovare le risposte più adeguate e rispondenti ai tanti cambiamenti in atto, innescati ormai da un’irreversibile quanto sottovalutata globalizzazione.