Il tecnico Mignani in Calabria potrebbe schierare un 3-4-1-2

A Cosenza, dunque, potrebbe essere riproposta la difesa a 3, ma con un trequartista e la conferma delle 2 punte. L’allenatore genovese sembra orientato a riproporre la stessa linea difensiva dell’esordio al Barbera, naturalmente senza lo squalificato Lucioni. Contro la Sampdoria, vista l’emergenza a centrocampo, Mignani adattò Di Francesco al ruolo di mezzala.
In Calabria, dati i rientri di Coulibaly e Gomes, è probabile che in mezzo opereranno 2 centrocampisti soltanto. Nedelcearu dovrebbe prendere il posto dello squalificato Lucioni, a destra al posto di Di Mariano, anch’egli squalificato, potrebbe profilarsi un ballottaggio tra Buttaro e Traorè, con il primo favorito. Di Francesco potrebbe agire da trequartista, libero di inventare fra le linee.
Anche Insigne si è candidato per il medesimo ruolo. Filippo Ranocchia, invece, ha svolto un lavoro differenziato personalizzato agli ordini dello staff, effettuando corsa a parte, considerata la sua probabile indisponibilità. Nelle ultime 3 gare esterne, la fragilità difensiva del Palermo è emersa in tutta la sua drammaticità. Contro Brescia e Pisa sono arrivati 4 goal a testa, tutti distribuiti nella stessa frazione di gioco (nel primo tempo al Rigamonti, nel secondo all’Arena Garibaldi), e il fatto che a Lecco la porta di Pigliacelli sia rimasta inviolata, è apparso più un fatto casuale, che frutto di un’accurata organizzazione difensiva.
Una delle ragioni dell’avvicendamento in panchina fra Corini e Mignani ha riguardato, infatti, proprio l’incapacità dell’ex tecnico di trovare risposte, quando gli avversari prendevano coraggio. Diverse volte nell’arco della Stagione i rosanero hanno subito più di un goal nello spazio di pochi minuti, sprecando vantaggi importanti o lasciando definitivamente scappare i rivali. Mignani avrà, quindi, il compito di restituire ai meccanismi difensivi quella compattezza che nelle gare fuori casa, da inizio Campionato, sembrava quasi impossibile.
La fase offensiva, al contrario, è l’aspetto su cui Mignani potrà fare più affidamento per invertire la tendenza esterna. Passata la sbornia per l’inaugurazione del nuovo Centro Sportivo, ora il tecnico rosanero proverà a lasciarsi alle spalle il passato, in termini di risultati, ma non di approccio alle sfide: «Ho visto una squadra in crescita – ha dichiarato nel post-partita contro i genovesi – i goal presi possono capitare, ma in generale abbiamo rischiato poco».
«A fine primo tempo ho detto alla squadra che non ero soddisfatto, ma poi abbiamo giocato meglio e siamo andati anche vicini alla vittoria – ha, infine, concluso il mister -. Ci siamo scrollati quella paura che avevamo addosso all’inizio. Non è il momento di parlare del modulo futuro perché non avrò tutti i giocatori a disposizione. Avevamo un centrocampo diverso rispetto alle altre partite, ma si sono comportati bene. Parto con l’idea che nessuno ha la maglia da titolare, abbiamo più di 20 giocatori e bisogna in qualche modo sfruttarli». Il tutto, ovviamente, nella consapevolezza che ad accompagnarlo in trasferta ci sarà sempre un’importante fetta di pubblico.

*L’immagine in evidenza è a cura del Palermo Calcio