Eni e Snam avviano il primo progetto di cattura e stoccaggio di Anidride Carbonica in Italia. Lo fanno in fase sperimentale nel giacimento esausto di metano di Ravenna, utilizzando i tubi riconvertiti della Società dei metanodotti un tempo integrata nell’Eni.
La stessa Unione Europea ha formulato l’obiettivo di almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, da catturare entro il 2030. Finora l’attività è agli albori. Eni e Snam che, infatti, operano in una Società paritetica, informano che «il livello di abbattimento supera, intanto, il 90% medio delle emissioni».
E sfruttando gli altri giacimenti esauriti dell’Adriatico il progetto conta di arrivare a 16 milioni di tonnellate l’anno. «Un progetto di grande importanza per la decarbonizzazione, è diventato realtà industriale – ha dichiarato Claudio Descalzi, Amministratore DelegatoEni -. Si tratta di una pratica efficace, sicura e disponibile fin d’ora, per abbattere le emissioni delle Industrie le cui attività non sono elettrificabili».