Metti una sera d’estate, un tavolo all’aperto in un bar della città (nel rispetto del distanziamento sociale, ovviamente) ed una birra fresca da sorseggiare davanti allo schermo, come se fosse un Mondiale di tutto rispetto, per assistere alla partita che potrebbe segnare la svolta di un’intera stagione, in realtà trascorsa fra pochi alti e molti bassi, con lo spauracchio della retrocessione ogni qual volta il Cosenza ha ceduto il passo dinanzi agli avversari. Adesso, forse, qualcosa è cambiato. Il principe di Cetraro, infatti, è riuscito a coniugare nuovi verbi per la squadra rossoblù come, ad esempio, correre e lottare. Ancora una volta sarà uno spettacolo per pochi intimi, ma tutti i tifosi sperano, a fine partita, di inneggiare con i loro cori, all’esterno dello Stadio, alla vittoria dei Lupi che in tal caso scavalcherebbero l’Ascoli lasciandolo al terzultimo posto; il che significherebbe, a fine Campionato, per i marchigiani, retrocessione diretta.
Inoltre, in settimana, si è molto parlato della ‘fuga’ di Kanoutè in Francia. Il centrocampista di proprietà del Pescara nonostante la fiducia dell’ambiente, ha preferito tuttavia lasciarsi ammaliare dalle sirene del Monaco e salutare la Calabria anzitempo, prima del 30 Giugno. Per carità nessun rimpianto, il calcio, si sa, non è un posto per educande. Soldi e successo sono alla base di tutto il sistema, anche se per noi ‘romantici’ i valori contano, eccome se contano. La società, comunque, ha deciso di adire le vie legali ed era il minimo che, dopo tutto, potesse fare. Ora bisogna scrollarsi di dosso ogni pesante fardello ed immergersi nel clima di quella che si annuncia essere una grande sfida. D’altronde Occhiuzzi l’ha detto, rispondendo alla domanda del nostro Direttore responsabile Francesco De Filippo in Conferenza stampa pre-gara, che «la squadra sta bene sia di testa che fisicamente e che i ragazzi, sopratutto, stanno bene fra di loro, la cosa che più m’interessa e che mi dà più forza».