Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, è intervenuto in questi giorni al Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile affrontando le questioni spinose dell’occupazione giovanile in Italia
«Un’iniziativa che mira al cuore di una questione cruciale, ossia il lavoro per i giovani – ha sottolineato Orlando che ha evidenziato quanto essi costituiscano – quel segmento di popolazione attiva più vulnerabile alle conseguenze negative della crisi economica legata alla crisi sanitaria e che comunque ha criticità strutturali evidenti già prima di questo evento straordinario».
L’Italia, purtroppo, non è un Paese per giovani. I tassi di disoccupazione, infatti, sono fra i più alti fra le democrazie occidentali. Nel Sud, inoltre, si assiste di continuo ad un vero e proprio esodo, anche da parti dei laureati, che sta completamente desertificando le aree fragili del Paese. I Neet, intanto, (giovani che non studiano, non lavorano e non si formano) fanno ulteriormente segnare un record negativo per l’Italia toccando percentuali ormai insostenibili.
«Questo è un grave problema – ha, poi, dichiarato il Ministro Orlando – per la qualità del mercato del lavoro italiano, per la precarietà del posto di lavoro che riguarda ormai troppi giovani, e anche per la demografia del Paese tutto, perché se la stabilità lavorativa arriva più tardi, anche la possibilità di fare una famiglia e di avere un figlio si allontana».
Orlando ha, infine, ribadito la necessità di realizzare proposte di miglioramento della condizione di lavoro e vita delle nuove generazioni ed ha articolato le sue linee di intervento lungo tre direttrici: 1 – migliorare l’orientamento e la comunicazione fra mondi della formazione e del lavoro; 2 – potenziare gli strumenti di ingresso nel mercato del lavoro e qualità del lavoro giovanile; 3 – realizzare indipendenza economica, abitativa e sociale, insieme al welfare.