La volontà politica è chiara per il ritorno del nucleare in Italia

Dopo 2 referendum in cui gli italiani hanno bocciato l’energia atomica, occorre ridisegnare e aggiornare le regole. Lo ha ribadito il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, alla vigilia del G7 energia che si tiene in questi giorni alla Reggia di Venaria Reale, a Torino. Per farlo, però, si deve creare un quadro giuridico nuovo.
Non è un passaggio facile, proprio considerando l’incidente di Chernobyl e quello di Fukushima. Già nel 2008 il Governo Berlusconi tentò di riproporre il nucleare, ma poi avvente l’incidente in Giappone. Per ridisegnare le regole ora Pichetto scommette su Giovanni Guzzetta, emerito Costituzionalista.
«Ho dato mandato a Guzzetta – ha dichiarato, in tal senso, il Ministro Pichettodi costituire un gruppo di alto livello per ridisegnare l’ambito legislativo, normativo e di governance del Sistema di regole italiano, per accogliere un eventuale programma di ripresa della produzione nucleare in Italia». Il Ministro non ha in mente grandi Centrali. Piuttosto pensa a mini-reattori di quarta generazione, che dovrebbero essere disponibili intorno al 2030.