La spinta arriva dal Disegno di Legge delega approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri. Il provvedimento guarda a un nuovo mix energetico, ma il piano parte con il freno a mano tirato. L’avvio, dunque, sarà lento. La Legge delega potrebbe arrivare in Parlamento già la settimana prossima, ma Pichetto annuncia «un lungo dibattito».
L’Esecutivo, infatti, vuole scavallare l’estate. Prima i movimenti anti-nucleare potrebbero fare in tempo a raccogliere le firme per il Referendum abrogativo. I tempi scelti dal Governo sbarrano, quindi, la strada a questa ipotesi, facendo slittare l’eventuale voto al 2027.
«Il 2030 sembra un obiettivo possibile – hanno spigato da Palazzo Chigi – ma per arrivare al nucleare senza scorie, bisognerà aspettare la fusione, che avverrà fra 15-20 anni». Siamo nelle fasi iniziali di questa tecnologia, un cammino che va iniziato. Il 2030, infatti, si prospetta come un ritorno al nucleare. Ma a passo lento, però.