Si è spento all’età di 92 anni un raffinato e straordinario uomo di cultura che lascia un’eredità incolmabile
Ad annunciarlo è stato il sito de La Repubblica, di cui Citati è stato a lungo una delle firme più autorevoli. Non era, infatti, legato a nessuna Scuola di pensiero, a nessuna corrente, il che lo rendeva un pensatore libero e indipendente.
«Con Piero Citati se ne va un grande scrittore – ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini – una delle voci più illustri ed autorevoli della critica letteraria italiana. È un giorno triste per la cultura che perde un intellettuale rigoroso e mai banale». Lascia, tra l’altro, un vuoto profondo per lo straordinario contributo che lo scrittore e critico letterario toscano ha dato alla letteratura e, non meno, all’impegno civile e al giornalismo.
Firmò le biografie di grandi autori, da Tolstoj a Manzoni, da Kafka alla Mansfield, sino a Giacomo Leopardi di cui è stato profondo conoscitore. Ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Torino, anche se nel 1942 decise di trasferirsi con la famiglia in Liguria. Nel 1951 si è poi laureato in Lettere Moderne all’Università di Pisa quale allievo della prestigiosa Scuola Normale Superiore.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto, in ogni caso, ricordare lo scrittore: «La notizia della scomparsa di Pietro Citati, scrittore e originale critico letterario, colpisce tutta la Comunità. Tra i maggiori interpreti nel panorama letterario italiano, Citati è stato autore raffinato di una vasta opera. Esprimo il mio profondo cordoglio ai familiari, a quanti ne sono stati collaboratori e a quanti ne hanno ammirato gli scritti».