Non finisce mai di stupire il Sito Archeologicodegli Scavi
Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2 milaanni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella.
Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi a Pompei, ciò che era rappresentato sulla parete di un’antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna.
Come spiegano, tra l’altro, gli archeologi del Parco, si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari, condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto, indicato da puntini color giallastro e ocra.
Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli accanto a datteri e melograni. Dalle città vesuviane si conoscono circa 300 di queste raffigurazioni, che spesso alludono anche alla sfera Sacra. Da un passo nell’Eneide di Virgilio si può, infine, dedurre il posizionamento di frutta e di altri prodotti dei campi su pani sacrificali che fungono da mense.
«Pompei – ha, poi, dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo Sito al quale stiamo dedicando le nostre cure».