In palio ci sono due Trofei di grande prestigio: la Coppa Europa che l’Italia non vince dal 1968 ed il torneo di Wimbledon, il più antico evento nella storia del tennis, con un’italiano per la prima volta in finale
L’11 Luglio del 1982 resta un evento tuttora impresso nella memoria collettiva degli sportivi italiani. Ora come allora, la stessa torrida estate ad infuocare gli animi degli appassionati di calcio. Si ricordano ancora le folate sulle fasce di Conte e Cabrini, le sgroppate inarrestabili di Tardelli ed Oriali, i guizzi sotto porta del compianto Paolo Rossi, così rapido ed imprevedibile da portare gli azzurri sulla vetta più alta del mondo. Sono state giornate memorabili quelle spagnole, che nessuno potrà mai dimenticare.
Nell’attesa di questa Domenica, dunque, che può preparare alla gloria e consegnare nuovi campioni all’Albo d’Oro, si respira quel vibrante profumo di vittoria, anche se il fantasma della sconfitta agita, tuttavia, i cuori dei tifosi. Ma non sono soltanto i ragazzi di Mancini ad essere gli unici protagonisti di questa fantastica giornata di sport. Insieme a loro c’è Matteo Berrettini, un altro predestinato che nelle ore pomeridiane sfiderà un monumentale Djokovic sull’erba del Centrale di Wimbledon.
Ecco. E’ racchiusa tutta qui la magia di un incredibile giorno d’estate e chissà quanti italiani avranno avuto il coraggio di barattare un comodo ma bollente divano con la frescura della sdraio fagocitata, tra l’altro, dalla brezza marina, rinunciando pur sempre ad uno spettacolo unico e, forse, anche irripetibile. Potrebbe essere, pertanto, un’esplosione di gioia molto più forte ed incontenibile di quella vissuta 39 anni fa, resa ancora più prorompente da un terribile periodo di segregazione sociale chiamato, purtroppo, pandemia.