Sono queste le conclusioni della ricerca realizzata dal Consiglio nazionale dei Giovani
Giovani in pensione a 74 anni se non si interviene con misure drastiche. Queste, purtroppo, le proiezioni ricavate sul valore delle pensioni atteso nei prossimi decenni, per i lavoratori dipendenti che oggi hanno meno di 35 anni.
«Una stima – ha, inoltre, aggiunto Alessandro Fortuna, Consigliere con delega alle Politiche Occupazionali e Previdenziali – che evidenzia la grave distorsione del sistema pensionistico». I giovani entrati nel mondo del lavoro nel 2020 all’età di 22 anni raggiungeranno l’età pensionabile a 71 anni, il dato più alto fra i principali Paesi europei.
«La crescente precarizzazione e discontinuità lavorativa, associata a retribuzioni basse e mancanza di garanzie sociali – ha, infine spiegato l’esperta Maria Cristina Pisani – colpisce in particolare i giovani e le donne, rendendo più difficile il loro percorso di ingresso nel mercato del lavoro, la stabilità contrattuale e i livelli retributivi. Tutto questo comporta un impatto significativo sulla situazione previdenziale futura».