Giunto alla 9ª edizione, l’evento ideato da Giulio Vita e Sara Fratini è realizzato per il secondo anno consecutivo sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo in collaborazione con la rappresentanza in Italia della Commissione europea
Anche l’edizione di quest’anno è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lode conferita dal Capo dello Stato ad iniziative ritenute di particolare interesse culturale ad espressione della sua ideale partecipazione all’evento. Ma per il 2021 La Guarimba dovrà cambiare casa. Il Parco La Grotta, infatti, che ormai da sette anni è il ‘luogo sicuro‘, come suggerisce il nome venezuelano dell’Associazione che l’ha creato, sicuro non lo è più perché interessato da una frana che lo ha reso inagibile.
La Guarimba mette così in piedi un nuovo progetto di riqualificazione urbana nella città senza cinema e luoghi della cultura, dove la gestione virtuosa degli spazi pubblici è sempre più difficile. Sta di fatto che l’edizione del festival dedicato al cortometraggio verrà accolta nel largo parcheggio adiacente all’ex Arena Sicoli, invia Elisabetta Noto 52, nel cuore della città, luogo che fino a qualche giorno fa versava in totale stato di abbandono e degrado.
Grazie alla squadra de La Guarimba e ai volontari che hanno sposato il progetto, il parcheggio è stato rimesso a nuovo, pronto ad ospitare non solo il festival, ma una grande opera murale. «Lo scorso anno con l’aiuto di tantissimi cittadini amanteani – ha dichiarato il Direttore Giulio Vita – siamo riusciti a riaprire il Parco La Grotta, che nel frattempo era stato oggetto di atti vandalici. Oggi, a causa della frana è nuovamente chiuso e gli sforzi di una Comunità si sono vanificati. Nonostante pressioni fatte alle Istituzioni competenti, la situazione non si è ancora sbloccata. Noi abbiamo investito su un altro luogo degradato che trasformeremo n un’opera d’arte a cielo aperto da consegnare alla cittadinanza».
Un festival che, comunque, ha l’obiettivo di portare avanti tematiche sociali di rilievo, prima dei grandi nomi del cinema, per sostenere produzioni di giovani artisti indipendenti e aprire riflessioni sul presente. Un progetto che diventa modello di buone pratiche per lo sviluppo del tessuto sociale, civico e culturale della città. E’ prevista la partecipazione di 172 opere, di cui 94 dirette da donne, provenienti da 56 Paesi di tutti i Continenti: 5 Paesi africani, 13 asiatici, 28 europei, 9 americani, 1 oceanico. In cartellone le sezioni speciali El Guayabo, dedicata alla diaspora venezuelana, Focus Lituania, un programma ideato insieme a Lithuanian Shorts, A screen for Glas Animation, che ospiterà i corti del festival di animazione californiano e una programmazione dedicata ai piccoli spettatori realizzata con Unicef Italia.
*L’immagine in evidenza è a cura di Sergio Durré