140 milioni di bottiglie l’anno. Un primato nella Produzione
Non c’è riuscita Paris Hilton ad infrangere questa capillare trinità del Prosecco. Difficile che ce la possa fare DonaldTrump, anche se a suon di Dazi. Il via all’ondata di bollicine ha allargato e allagato, in pochi anni, i mercati esteri più importanti. Stati Uniti in prima fila. Il sapore di un successo Made in Italy. Oggi, su circa 8 miliardi di euro di export, infatti, di vino italiano, la metà viene da queste terre dove di crisi non si sente proprio parlare.
Dietro il prodotto, del resto, c’è una poderosa macchina promozionale. Una rete che ha coinvolto, in ogni caso, la grande distribuzione. Il ProseccoDoc che cresce in pianura e che però svetta come una montagna, per numeri e forza commerciale. L’export verso l’America conta, ormai, 140 milioni di bottiglie l’anno.
Dazi o non Dazi è, comunque, convinto di farcela, perché con 10 o 15 dollari di spesa, alla fine consente anche al consumatore americano di bere un prodotto di gran qualità. «Non sarà un dollaro in più – si sente dire in giro – a tappare le bollicine italiane». Se eventuali Dazi fossero al 25%, sarebbe un bel problema. Anche se le ipotesi più accreditate parlano di un 10%.