Un comizio elettorale che dura 2 ore e 7 minuti. Un record assoluto che dà l’idea della posta in gioco. A Putin non basta la vittoria schiacciante. Vuole il plebiscito. E per essere sicuro che il suo verbo raggiunga più gente possibile, il discorso viene proiettato nelle Scuole e nei cinema di 20 capoluoghi, compresa Mosca. Peccato che in pochi abbiano raccolto l’invito.
Al cinema Baltika, gli spettatori sono una decina scarsa. Sale semivuote anche a San Pietroburgo, buio in Sala. L’inizio è previsto a mezzogiorno, ma Putin si presenta 15 minuti dopo. Inizia parlando di Ucraina. E lo fa con toni trionfalistici, forte dei recenti successi. Se la prende con l’Occidentecolonialista, che incita conflitti in tutto il mondo.
Dedica un minuto di silenzio ai caduti. Poi passa in rassegna le armi nucleari che presentò nel 2018. «È tutto pronto o quasi» dice alla Platea riunita nella PiazzaRossa. È la premessa per rendere più credibile la minaccia che seguirà nei prossimi giorni, circa la risposta alla proposta di Emmanuel Macron di inviare truppe Nato in Ucraina.