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Il Cremlino torna ad accusare Zelensky: «Ha finanziato i terroristi»

Ad una settimana dall’attentato alla Crocus City Hall nei pressi di Mosca, il Presidente Vladimir Putin non ha ancora visitato il luogo dell’attacco o incontrato le famiglie delle vittime, né ha intenzione di farlo. A rinfocolare lo scontro con Kiev e l’Occidente continuano, tuttavia, le accuse di una loro complicità nell’attentato del 22 Marzo, nonostante la rivendicazione dell’Isis.
A quanti si chiedono se sarebbe stato consentito colpire anche negli Aeroporti Nato i Caccia F16 che l’Occidente ha promesso di inviare in Ucraina, Putin ha risposto che tali Aerei non cambieranno «la situazione sul campo di battaglia», ma promesso che verranno distrutti. «Se verranno utilizzati da Aeroporti di Paesi terzi, diventeranno per noi obiettivi legittimi, ovunque si trovino».
Ieri, intanto, il Comitato investigativo russo ha detto di avere «prove dei legami degli attentatori con i nazionalisti ucraini». Parole che, purtroppo, sono diventate un chiaro avvertimento di Putin ai Paesi Nato. D’altronde è, ormai, risaputo che ogni innalzamento del sostegno all’Ucraina ha sempre aumentato proporzionalmente anche il livello della tensione con Mosca.