Il leader russo si insedia per altri 6 anni al potere promettendo ai russi che prevarranno in Ucraina
La chiamano inauguratsija, ‘inaugurazione‘, ma di nuovo c’è poco nell’ennesima ascesa al trono di Vladimir Vladimirovich Putin in quasi un quarto di secolo al potere. Poco prima di mezzogiorno, la telecamera lo inquadra nel suo Ufficio, intento a studiare dei documenti seduto alla scrivania.
Putin continua a sfogliarli persino dopo essersi messo in piedi come se il programmato giuramento per un nuovo mandato di 6 anni lo distogliesse dal suo lavoro. Per lui, del resto, la Cerimoniaè una formalità.
Non solo è la sua quinta passeggiata da Zar, ma da quella prima volta dal 7 Maggio di 24 anni fa si è consolidato alla sommità della verticale del potere sbarazzandosi dei suoi oppositori e lanciando un conflitto devastante in Ucraina che oggi promette di «vincere insieme» ai suoi sudditi.
Non c’è corona, ma è indubbio che Putin si senta uno Zar. Vladimir il Grande conclude promettendo: «Siamo un grande popolo unito. Insieme supereremo tutti gli ostacoli, realizzeremo tutti i nostri piani e insieme vinceremo». Sono queste, purtroppo, la farneticazioni di un aberrante criminale.