Era il 16 Maggio del 1985 e l’allora Capo dello Stato venne insignito dell’Alta Onoreficenza

Pertini ebbe sin dalla gioventù un legame stretto con Firenze, dove nel 1924 conseguì la Laurea in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri, avendo già conseguito nel 1923 quella in Giurisprudenza a Modena. Una figura leggendaria e familiare allo stesso tempo. Indimenticato Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985 e amatissimo per la sua capacità comunicativa e il linguaggio schietto e diretto.
A Firenze, poi, la moglie Carla lavorò come operatrice nei Servizi sociali, raggiungendolo a Roma nei fine settimana. Nel Luglio 1944, quando la città era scenario di guerra per la Liberzione, Pertini prese parte agli scontri e trovò rifugio in Via Ghibellina, al civico 109.
Socialista della prima ora, Antifascista, detenuto politico, confinato, esule e massimo esponente della Resistenza, interpretò in modo del tutto nuovo il ruolo di Presidente della Repubblica, rendendolo dinamico e intervenendo nella vita politica in modo diretto, riuscendo spesso, grazie al prestigio di cui godeva, a farsi ascoltare in modo trasversale nelle sue incursioni.
Pertini, oltretutto, era al fianco degli italiani in ogni circostanza, tragica o lieta, come quando partecipò alla vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 1982 a Madrid. Per il suo spessore umano, sociale, civile e politico e per il legame con Firenze, in quel lontano mese di Maggio nella Sala dei Cinquecento, fu insignito della cittadinanza onoraria.