Era il 14 Ottobre 2004, giorno in cui il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampidecise di accogliere il poeta fra i banchi di Palazzo Madama
Si è insediato da poco il nuovo Senato, eletto nel voto del 25 Settembre scorso, ma emozionante nella seduta di ieri è stata la presenza di Liliano Segre a presiedere l’Assemblea, specie quando ha ricordato: «In questo mese di Ottobre nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica».
Ma circa 20 anni fa, è toccato a Mario Luzi, poeta fiorentino e ultimo grande protagonista della stagione dell’ermetismo, più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, nell’anno del suo novantesimo compleanno, essere nominato Senatore a vita. La motivazione fu la seguente: «Per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo letterario ed artistico». Luzi, però, non farà in tempo a parlare nell’Aula del Senato poiché si spense nella sua casa di Firenze il 28 Febbraio 2005.
Lui, che ha saputo coniugare l’estrazione popolare, sempre orgogliosamente rivendicata, e la fiera costruzione di una identità culturale complessa e sofisticata, è stato protagonista di un’evoluzione artistica che lo ha portato anche all’impegno civile, di cui la nomina a Senatore è stata naturale coronamento. In particolare, la guerra, vista come mezzo di risoluzione dei conflitti, con il trionfo del militarismo sul dialogo e la diplomazia, è stata per Luzi lo scandalo del nostro tempo.
Nella poesia scritta in occasione dell’attacco al WorldTradeCenter di New York l’11 Settembre del 2001, ritroviamo, infatti, una speranza di estrema attualità: «Risorgete, risorgete,/ non più torri, ma steli,/ gigli di preghiera./ Avvenga per desiderio/ di pace. Di pace vera». Il poeta, inoltre, ha vissuto per molti decenni nella città di Firenze che tuttora lo ricorda nella Basilica di Santa Crocecon una lapide posta fra i grandi nomi della cultura italiana: da Foscoloa Dante, da Michelangelo a Galilei.