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Nata a Bologna nel 1997, sino al prossimo 19 Gennaio sarà impegnata nel rally più famoso e pericoloso del mondo

Se tutto andrà bene, guiderà 7.891 chilometri in 2 settimane, con un solo giorno di riposo, su un percorso di 12 tappe nel deserto d’Arabia. Questa però è esattamente la vita che ha sempre voluto Rebecca Busi, 27 anni, bolognese di nascita e da oggi l’unica pilota italiana nella 46ª edizione della Dakar, la corsa più assurda e deleteria in assoluto, con statistiche che non frenano, comunque, i sogni di Rebecca, lei che sulle auto da corsa siede da quando aveva l’età giusta per i Lego.
«Sono passata dai kart ai rally storici pensando di non riuscire mai a conquistare il lato guida come avrei voluto – racconta di sé la pilota – ma la perseveranza e la determinazione hanno fatto da padrone. Nel 2021 scelsi di buttarmi in una sfida con me stessa. Anziché partire da rally minori, con la speranza di arrivare in alto, ho investito tutto nella Dakar 2022 senza aver mai corso a nessun cross country rally».
Questa sarà dunque la sua terza Dakar, competizione che dal 2020 si corre in Arabia Saudita dopo 10 anni in Sudamerica e la lunga residenza africana, interrotta nel 2008 per questioni di sicurezza in Mauritania. Rebecca, insomma, si muove già tra le dune saudite come un comune bolognese nella Ztl. Ma non sarà sola. Con lei Sergio Lafuente, un mental coach per attutire lo stress di una gara logorante, che richiede almeno 8 ore di guida al giorno.