Istituita il 30 Novembre 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nasce dalla volontà di creare un giorno all’insegna della pace mondiale e della non violenza
Mai come in questo caso, si avverte la necessità di invitare i Paesi affinché contribuiscano alla costruzione di un mondo pacifico, specie dopo quanto accade in Ucraina dal 24 Febbraio scorso. Nel preambolo della Carta delle Nazioni si cita, infatti, la necessità di «salvare le future generazioni dal flagello della guerra», per costruire società pacifiche ed inclusive.
È, dunque, una giornata fondamentale in un mondo afflitto dalle guerre. Da quella appunto in Ucraina, che ormai viviamo da mesi, a quelle quasi dimenticate come la guerra in Siria e quella in Yemen, ai conflitti meno veicolati mediaticamente come i tantissimi che interessano numerose minoranze nel mondo.
Il termine pace, nella sua radice indoeuropea, richiama ai concetti di legame ed unione, necessari per una convivenza civile. È un concetto ampio e sfaccettato, con varie declinazioni ed una caratteristica che le accomuna tutte, perfettamente sintetizzata dallo scrittore e poeta italiano Gianni Rodari, scomparso nel 1980: «Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra».