Il giorno dopo il match far Ucraina e Italia le pagine sportive dei giornali e dei Siti di tutta Europa si scatenano sul furto degli azzurro ai danni degli ucraini. E gli italiani, in un ambiente in cui si urla sempre al complotto ai propri danni salvo, poi, far finta di nulla quando l’errore è in favore, per una volta dovrebbero dimostrarsi onesti.
L’intervento di Cristante su Mudryk era, infatti, da calcio di rigore e, visto che sul cronometro correva il minuto 93’, questo avrebbe probabilmente costretto la nostra Nazionale all’ennesimo spareggio. Se tutto questo fosse successo a parti invertite, avremmo protestato con rabbia, come accaduto già in passato, partendo dall’indimenticabile operato di Byron Moreno negli ottavi di finale dei Mondiali del 2002.
Una lezione, non solo all’Italia, ma a tutto il movimento calcistico, l’ha data comunque Sergiy Rebrov, Commissario tecnico dell’Ucraina, con dichiarazioni al termine della sfida di una sportività che nel mondo del pallone sono merce rara, anzi rarissima: «Per me era rigore – si è limitato a dire – non ci sono dubbi, ma non sta a noi decidere. L’Arbitro non è stato chiamato a verificare. C’è il Var, che evidentemente non ha ritenuto opportuno richiamarlo al monitor».