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Nelle scorse settimane si è svolto il primo incontro fra vari rappresentanti di una rete di Associazioni, Comitati e portatori di interesse attivi sui territori che ricadono lungo la tratta ferroviaria dismessa dopo 72 anni di attività

La linea è un cimelio di interesse storico-tecnico di indubbio valore, anche perché buona parte del percorso si sviluppa attraverso una cremagliera speciale. Sul territorio, inoltre, insistono ancora le Stazioni e molti altri stabili e manufatti che risalgono a più di 100 anni fa. Siamo, dunque, di fronte ad un vero Museoa cielo aperto‘.
Nel corso dell’incontro è stato stilato un Documento di cui molti dei firmatari si battono da decenni per riavere un treno su quei binari, sostenendo che la valorizzazione della tratta può rappresentare un volano per l’economia di un’Area fortemente colpita dallo spopolamento, ma disseminata di numerosi attrattori turistici.
Sono noti, tra l’altro, i problemi legati al dissesto idrogeologico che insiste su alcuni di quei territori, resta, tuttavia, il fatto che il percorso della Paola-Cosenza costituisce anche una Greenway, prestandosi a diverse iniziative nell’ottica del turismo sostenibile e della mobilità dolce.
Per quanto riguarda i finanziamenti da utilizzare per la realizzazione del progetto, i promotori dell’iniziativa fanno riferimento al PNRR e al Piano Strategico Grandi Attrattori Culturali del Ministero della Cultura, fondi, questi, «destinati al recupero di siti e complessi di elevato valore storico e architettonico, in stato di abbandono o bisognosi di radicali azioni di restauro».
Nel Documento, infine, si manifesta la volontà di richiedere un incontro con i rappresentanti degli Organi competenti, al fine di stimolare le necessarie azioni per l’inclusione della Paola-Cosenza nell’elenco delle ferrovie turistiche, nonché di costituire un partenariato finalizzato alla valorizzazione e alla gestione dell’Area.