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Quella presente ancora oggi nella Capitale è una lunga dinastia di gatti che si perpetua

È, dunque, millenario il legame di Roma con i propri gatti, come ci racconta Carla Rocchi, antropologa e Presidente dell’Ente nazionale Protezione Animali e grande amante dei felini: «Il legame dei gatti con Roma è molto antico – racconta l’esperta – tant’è che in una delle colonie più antiche della città, quella dei Mercati di Traiano, una decina d’anni fa sono stati ritrovati dei resti databili al carbonio 14 risalenti al 400 d.c, ciò significa che lì è presente una Colonia da 1600 anni».
Quella romana è, quidi, una lunga dinastia di gatti che si perpetua e che ha scelto per la propria stanzialità i luoghi storici più belli e significativi della città, da Torre Argentina, il luogo simbolo dell’uccisione di Cesare, al Colosseo, alla Piramide, solo per citare le Colonie più antiche e numerose. Così come è significativa la presenza di alcuni esempleri nei luoghi del riposo, su tutti il grande raduno del Cimitero del Verano.
Oggi, tra l’altro, sono oltre 5 mila le Colonie feline censite dalle Azienda Sanitaria della Capitale, alcune in luoghi insospettabili come, ad esempio, l’Università La Sapienza, dove un insediamento di gatti è diventato oggetto di un provvedimento di tutela da parte del Rettore. Colonie che, con un recente provvedimento amministrativo, potranno intraprendere un percorso di certificazione che le riconosceranno ufficialmente come luoghi protetti.