Una mostra per riscoprire il volto perduto della Roma fra VI° e XIV° secolo ed il suo ruolo cardine nell’Europa cristiana. Al Museo di Roma sino al 16 Aprile
L’esposizione copre un arco temporale che va dal tempo di Papa Gregorio Magno all’indizione del primo Giubileodel 1300 e si sviluppa in 9 principali nuclei tematici che hanno l’obiettivo di far luce sull’aspetto di una città ancora in parte superstite, anche se spesso nascosta. In esposizione documenti provenienti in massima parte da luoghi e raccolte romane, proprio allo scopo di esortare i cittadini romani a riscoprire le ricchezze della loro città.
Il visitatore è accompagnato fra le pieghe storiche, architettoniche e artistiche dellaRomamedievale, attraverso i suoi luoghi più iconici, quali Basiliche e Palazzi, ma anche grazie alla ricostruzione del contesto ambientale, oggi profondamente modificato, caratterizzato, per esempio, dal serpeggiante corso del Tevere che, con i suoi porti e i suoi ponti, era sfondo e teatro della vita e delle attività urbane.
L’immersione nella realtà del Medioevo romano è poi approfondita prendendo in esame le ricche committenze di Papi e Cardinali, l’attività di artisti e botteghe artigiane, che contribuivano al fascino esercitato dall’Urbe, meta imprescindibile di pellegrinaggio anche per Re e Imperatori.
Il percorso, un viaggio ideale verso Roma, fa calzare al visitatore i panni del pellegrino medievale che, immerso nel fascino dell’antica città, era animato dal desiderio di entrare a contatto con le prime testimonianze del cristianesimo e le reliquie dei Martiri. La presenza della Sede Papale, inoltre, fece dell’Urbe un polo politico di primaria importanza, al centro di complessi intrecci politici e diplomatici.
La riproposizione dello spazio sacro è occasione poi per approfondire alcuni aspetti particolari, come quello della devozione popolare romana, con un focus particolare tutto dedicato alle icone mariane ancora oggi custodite nelle Chiese romane. Non solo luoghi di culto e di potere, quindi, in quanto il percorso espositivo vuole anche far riflettere su come si vivesse a Roma nel Medioevo.