Pressing del Cancelliere tedesco dopo 2 anni dall’ultimo colloquio

«Uno scambio di opinioni dettagliato e franco sulla situazione in Ucraina». È così che il Cremlino ha commentato la telefonata fra Olaf Scholz e Vladimir Putin. Un colloquio di circa un’ora che a detta del Governo russo è stato voluto esclusivamente dalla Germania. Quasi a sottolineare che è l’Occidente a volere parlare con la Russia e non il contrario.
E che, a quasi mille giorni dall’inizio dell’invasione, rompe un tabù diplomatico. Erano, infatti, quasi 2 anni che il Cancelliere tedesco ed il Presidente russo non avevano contatti. I leader dell’Unione Europea, ad eccezione dell’ungherese Viktor Orban, evitano da tempo di avere colloqui con il Capo del Cremlino, anche se a Bruxelles hanno tenuto a ricordare che non c’è «alcuna misura che lo impedisca».
E la Germania, dopo la guerra, ha interrotto bruscamente i suoi buoni rapporti con la Russia. Putin e Scholz, tra l’altro, lo sanno benissimo. Ed è stato proprio il Presidente russo a sottolinearlo durante il colloquio, evidenzialdo il fatto di «un peggioramento senza precedenti nella storia». Tuttavia,  il Cancelliere non ha telefonato solo in veste di Capo del Governo tedesco, ma soprattutto come ponte tra Occidente e Mosca.