5 anni

Scoperta in Germania la molecola capace di bloccare il “motore” del Covid-19 e si chiama 13b. Si tratta di un inibitore dell’enzima definito proteasi, usato dal virus per replicarsi all’interno delle cellule infettate.

Testata in provetta sulle cellule di un polmone compromesso dall’infezione, la molecola è subito in grado di entrare in azione. Tant’è che sperimentata sui topi, ha dimostrato di non essere tossica e di poter essere somministrata per via inalatoria.

E’ ovvio che la ricerca del vaccino anti Coronavirus richiederà in questi mesi uno sforzo notevole che oltre a salvare migliaia di vite umane aiuterebbe, sicuramente, anche a prepararsi nella sciagurata ipotesi di una nuova pandemia.

Intanto, sono 44 i progetti di vaccino che nel mondo sono già pronti al nastro di partenza e resta da capire se quello che per primo taglierà il traguardo sarà effettivamente il più efficace e sicuro oppure, molto semplicemente, quello capace di ottenere maggiori finanziamenti. Oltretutto, servirà una straordinaria condivisione di informazioni e risorse, compresi i dati sul virus, a favorire i progressi nella produzione del vaccino.

I risultati, tuttavia, sono già stati pubblicati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lubecca, che al momento lavora per trasformare la molecola 13b in un farmaco vero e proprio, anche se occorrerà del tempo prima che diventi disponibile sul mercato.

Questo sforzo rappresenta, comunque, un importante traguardo in quanto d’ora in poi diventa senza dubbio più facile progettare nuovi farmaci contro il cosiddetto “nemico invisibile” poiché finalmente si conosce la struttura 3D della sua proteasi, considerata dai biologi come il bersaglio principale da colpire.