Per ricordare la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con la quale il 17 Maggio 1990 è stata rimossa l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali
Nonostante siano passati più di 30 anni i pregiudizi, purtroppo, sono ancora tanti, ovunque, ed il nostro Paese non se la cava proprio benissimo. A livello europeo la ratifica arriva il 26 Aprile 2007, con relativa risoluzione del Parlamento. Risoluzione, questa, che è stata espressamente richiamata dall’oramai ben nota Circolaredel Ministero dell’Istruzione al centro delle ultime polemiche in casa nostra.
La Giornata, oltretutto, è anche riconosciuta dalle Nazioni Unite e si celebra in oltre 130 Paesi in tutto il mondo. L’evento, lo ricordiamo, è stato pensato da Louis-Georges Tin, scrittore ed attivista della Martinica, per sensibilizzare l’attenzione di politici, Opinion leader, Movimenti sociali, pubblico e media sulle violenze e le discriminazioni subite dagli appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
«Questa Giornata internazionale – ha, intanto, ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – chiede l’attenzione sulle violazioni alla dignità della persona motivate con orientamenti sessuali diversi dal proprio. Occorre educare a una cultura della non discriminazione, per costruire una Comunità che metta al bando ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze».
Anche Arcigay, la principale associazione LGBTI italiana, ricorda il proprio impegno su questo tema: «Dal 2009, organizzando su tutto il territorio nazionale momenti di riflessione e campagne di sensibilizzazione al rispetto delle identità sessuali, vanno avanti le nostre numerose iniziative contro ogni forma di discriminazione e per il contrasto a questo fenomeno».