Il 3 Febbraio 1865, Vittorio Emanuele II°arriva a Firenze che diventa Capitale d’Italia
Quando Vittorio Emanuele II°partì verso la nuova Capitale del Regno d’Italia la scelta era ricaduta su Firenze già da molte settimane ed il motivo era da ricercarsi in un possibile conflitto con l’Austria e nella necessità di avere una Capitale più riparata al centro della Nazione.
Ma la partenza avvenne in tutta fretta e la decisione di partire per le rive dell’Arno era legata ai tumulti che il 30 di Gennaio avevano scosso Torino e amareggiato il Re. Il viaggio fu intrapreso in treno nelle prime ore della giornata e alle 22:30 il Re era già in città: Firenze era di fatto Capitale d’Italia.
Come accolsero la novità i fiorentini? L’accoglienza dei primi giorni fu buona, quasi calorosa, soprattutto per il lustro che vivere nella città più importante del Regno portava agli abitanti stessi.
Ma i fiorentini, fedeli alla loro dissacrante natura, restarono sostanzialmente tiepidi nei confronti del Re e così lo rimasero per tutti gli anni a venire, tanto che al momento del passaggio del Governo da Firenze a Roma si narra che girasse una filastrocca che faceva più o meno così: «Torino piange quando il prence parte, Roma ride quando il prence arriva, Firenze città culla dell’Arte se ne infischia quando arriva e quando parte».