Dopo aver prestato giuramento al Quirinale, da Sabato 13 Febbraio, il Professor Bianchi prende il posto dell’uscente Lucia Azzolina ed assume ufficialmente la funzione di Ministro dell’Istruzione. Ora, come atto conclusivo, occorrerà la fiducia del Parlamento

A differenza dell’ex Ministra Azzolina, la figura del Professor Bianchi è di ben altro spessore, tant’è che basta dare un’occhiata al suo prestigioso curriculum, per comprendere la differenza sostanziale, per capacità e competenze, con la collega che lo ha appena preceduto. D’altronde, dall’Aprile al Luglio 2020 è stato, guarda caso, coordinatore del Comitato degli Esperti del Ministero dell’Istruzione.

Inoltre, il neo incaricato da Mario Draghi, ha svolto attività di ricerca per le maggiori Istituzioni nazionali ed internazionali. Oltretutto, dal Gennaio 2020 è Direttore Scientifico della Fondazione Internazionale Big Data e Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Umano.

Sino al 2010, dopo aver insegnato nelle Università di Trento, Udine e Bologna, è stato Rettore dell’Università di Ferrara e Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Laureatosi all’Università di Bologna si è, poi, specializzato alla London School of Economics and Political Sciences, in Economia e Politica Industriale.

Benché entri a far parte del nuovo Governo in veste di tecnico, nel recente passato ha assunto anche un ruolo politico in qualità di Assessore (con più deleghe, fra cui la Scuola), nella Regione Emilia-Romagna. Ora è chiamato ad un compito impegnativo in un momento di straordinaria difficoltà, a cominciare dall’esame di Stato per le quinte classi delle Superiori.

Se Lucia Azzolina, tuttavia, nel suo saluto di commiato si era pronunciata a favore della continuità con la formula dell’anno scorso che di fatto ha escluso la prova scritta, il nuovo Ministro dichiara: «In settimana decideremo, ho ben presente il bisogno di informazione sulla maturità. Sono arrivato da un giorno, abbiate pietà. So che è stata già fatta una grande istruttoria e ho sempre rispetto per il lavoro realizzato da chi mi ha preceduto. I ragazzi stiano tranquilli».