L’ordine di Giorgia Meloni, in realtà, è stato chiaro. Ossia, quello di evitare di presentare emendamenti alla Legge di Bilancio. L’aspetto significativo, però, non sono soltanto i numeri (in tutto ne sono stati presentati 950), ma anche la rottura dell’accordo politico fra gli alleati e la premier.
La prima battaglia riguarda, infatti, il Superbonus. Il Governo, con la premier Meloni ed il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, hanno detto a più riprese che di allungare la scadenza non se ne parla, anche se Forza Italia, che aveva più volte chiesto questa misura, propone un emendamento per una proroga sino al 30 Giugno 2024, a condizione che entro la fine del 2023 siano stati eseguiti almeno il 60% dei lavori.
I soldi per coprire la misura della proposta azzurra, si troveranno alzando la web tax dal 3 al 15%. Ma dai vertici del Governo non ci sono ancora novità concrete, se non un’ulteriore limitazione con l’introduzione della nuova forma di tassazione delle plusvalenze connesse alla vendita degli immobili oggetto di Superbonus, che avviene entro 10 annidalla fine di lavori.