A partire da Padova, città capofila di questa edizione e luogo in cui avverrà l’inaugurazione ufficiale, prenderanno il via le centinaia di appuntamenti previsti in tutta Italia al cuore dei quali è posto il tema dell’ascolto, dello scambio e del confronto propositivo
La storia del popolo ebraico è, anche, la storia di uno scambio costante e fluido con il mondo circostante. Uno scambio che oggi, nelle democrazie avanzate e pluraliste, è evidentemente la norma e che con la globalizzazione è diventato anch’esso globale. Viviamo tempi non facili, ma ricchi di possibilità ed opportunità. La rete e le nuove tecnologie hanno cambiato le relazioni sociali e hanno avvicinato l’umanità come non era mai accaduto prima.
«La Giornata Europea della Cultura Ebraica – ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini – ha esattamente lo scopo di mettere al centro il dialogo e la conoscenza reciproca, in un momento in cui il mondo della globalizzazione è attraversato dalla paura della diversità, dello straniero, del non conosciuto. Una delle cose di cui sono più orgoglioso del mio mandato parlamentare – ha, poi, concluso il Ministro – è di aver contribuito a dare vita al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara».
In Italia la manifestazione sorta nel 2002 ha una notevole risonanza, con oltre 50 mila visitatori per ogni edizione, più di 60 località coinvolte e centinaia di eventi che animano le Piazze e le strade di tante città. Lo scopo della Giornata è quello di venire incontro a una diffusa curiosità che esiste nei confronti dell’ebraismo, per abbattere il pregiudizio che talvolta ancora esiste, per favorire una cultura del dialogo, dell’accoglienza e del rispetto per ogni diversità. Un’occasione di festa capace di coniugare cultura e svago, per mostrare il volto vivo e vitale del mondo ebraico.